Sunday, September 27, 2015

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Sono andata a Yokohama, principalmente per vedere il Cup Noodles Museum.
Prima di andare ho fatto un po' di ricerche sulla città e pare che turisticamente parlando non ci sia molto da vedere... nonostante sia la seconda città più popolosa del Giappone dopo Tokyo e che sia praticamente appiccicata a qui... ma comunque è tutta molto moderna, grande, e marittima, quindi passeggiare è stato piacevole lo stesso.
Prima di arrivare al museo parliamo del Minato Mirai, questo complesso commerciale:

Praticamente presente in ogni cartolina di Yokohama. Si tratta, appunto, di centri commerciali classici giapponesi, ovvero con tutto e più e seimila scale mobili, cortili ecc. Poi c'è una ruota panoramica chiamata Cosmo Clock  21 (che è l'orologio più grande del mondo in quanto nel mezzo c'è un orologio digitale) con intorno alcune altre attrazioni, tra cui la Vanish qualcosa Roller Coaster (fatta). 

 

Poi c'è la Yokohama Landmark Tower, che sembra costruito a Mordor ed è il secondo edificio più alto del Giappone e da cui *recitare con intonazione monotona* in una giornata limpida si può ammirare Fujisan. Ovviamente a sto giro non ci ho nemmeno provato.


Bene, ora veniamo alla parte interessante cioè i noodle!
Il museo iniziava con l'esposizione di vari packaging dall'invenzione da parte di Ando Momofuku a oggi:
 

Poi si proseguiva in una sala dove proiettavano un'animazione 3D sulla storia di Ando, dall'invenzione alla commercializzazione globale, dopodichè c'erano 2-3 sale dedicate ai processi illustrati nella storia di Ando per raggiungere un'invenzione di successo.
Questa era carina perchè avvicinandosi e toccando le figure, iniziavano dei giochi di ombre proiettati intorno ad esse:


C'era anche una sala deformata con telecamera in angolo, due persone si mettevano a due angoli diversi e dall'esterno (visione della telecamera) la stanza sembrava perfettamente normale ma le due persone sembravano una gigante e una piccolissima. L'ho visto fare da un padre diventato piccolino con accanto bimba gigantissima! (E mamma che faceva foto)

Poi la storia dell'animazione 3D era più o meno riprodotta da questo grafico sul muro, ho fotografato solo per parti più interessanti. Trovare un modo per cuocere i noodles uniformemente, ecco perchè sono tutti ricci e sospesi a metà scatola. Come infilare i noodle nella tazza efficacemente, perchè il metodo classico non funzionava, ecco perchè buttano la scatola al contrario sui noodle e la girano dopo. Una vending machine che fornisce anche l'acqua bollente necessaria e una prova di distribuzione a Ginza.


Questa è l'ultima delle invenzioni, il pacchetto consumabile dagli astronauti a gravità 0:

Al quarto piano però c'era la cosa che volevo ASSOLUTAMENTE fare, e cioè: 
1. Ricevere una confezione vuota standard:

2. Decorarla coi pennarelli!! (Che poi erano bellissimi restavano lucidi):

3. Darla alla tizia che ci infila i noodle dentro e ti fa girare la ruota:

4. Scegliere un gusto di brodo e 4 topping da aggiungere:

5. Ci mettono il coperchio:

6. Ci mettono il cellophane e la chiudono:

 

7. La mettono in forno un attimo per far aderire il cellophane:


8. Riprendi la tua tazza e la infili in un sacchetto apposito, ci metti il nastro per portarla a tracolla, e gonfi il sacchetto con la pompetta, diventa antiurto!
 

Un paio di chilometri più in là una commessa mi ha detto che avevo una borsetta molto carina, le ho dovuto spiegare che erano VERI noodles. Adesso capite la moda in Giappone cosa offre...

Su prenotazione di gruppo si poteva anche partecipare ad un laboratorio sulla produzione, insegnavano a farli partendo dall'impasto fino alla fine, e poi ci si poteva portare a casa i noodle fatti!ù
All'ultimo piano c'era il Noodle Bazaar, ovvero l'area ristorante, addobbata assolutamente NON come il resto del museo e NON come niente di giapponese, ma bellissima. Erano presenti 8 ristoranti di 8 diverse nazioni che offrivano noodle tipici, a metà porzione, così ne ho assaggiati 2. Unico paese non asiatico presente: Italia con spaghetti all'amatriciana!
Comunque io ho evitato l'Italia e la Thailandia anche se il Tom Yum mi piace debbbbrutto ma l'ho già assaggiato, quindi sono andata sul Pho vietnamita (non mi ha convinto) e il Mi Goreng indonesiano (EPIC BRUTAL WIN, ma forse sono di parte perchè assomiglia a un mistro tra Pad Thai e Yakisoba)


L'immancabile negozio è chiaramente stato progettato da un genio del marketing perchè oltre a miliardi di box diversi di noodle c'erano anche le tazze riutilizzabili con le ricariche, i coperchi in porcellana per tenere premuto il coperchio di plastica mentre i noodle cuociono (che solitamente si fa con le bacchette che funzionano bene, ma vuoi mettere lo stile?), candele, foglietti per messaggi origamabili in coppe di noodle.. e roba più standard.


Uscita dal museo ho passeggiato lungo un parco fino a Motomachi, famosa strada per lo shopping.


Bocciata. Era diversa dal resto nel senso che i negozi erano piccoli invece che giganti, ma troppo chic per i miei gusti. Andando là però ho visto un bel villaggio hawaiiano (ebbene si, le hawaii van forte in giappone),

panorami vari, 

il faro più alto del mondo...


E al ritorno questo parco vista porto. E' proprio il suo nome, in giapponese, significa "parco da cui puoi vedere il porto".


Ieri sera era Tsukimi, ovvero la festa della luna. Anche se è una festa tipicamente cinese anche qui comunque è abbastanza tradizionale comprare tsukimi dango (quelli in 3 colori) e mooncake e fare picnic con gli amici in notturna per ammirare la luna piena bellissima di questa stagione. Ovviamente era nuvoloso e io comunque ero da sola a Yokohama, ma l'ho vista!



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